Torrone

Il torrone è un dolce antico: Il suo sapore è una macchina del tempo. In Flamigni il torrone si produce ancora come nel 1930: a mano. Le nostre torroniere in rame Somarè vengono utilizzate, e tenute in condizioni di perfetto funzionamento, sin dagli anni Cinquanta per garantire alla lavorazione il perfetto gusto e sapore artigianale.

il Torrone Classico

Il Torrone Classico è un’irresistibile sinfonia di miele e mandorle, una delizia croccante e dolce che incanta i sensi.

il Torrone Supremo

Una proposta esclusiva di Flamigni. La sua peculiarità è la proporzione inversa rispetto a quella abituale tra frutta secca, più del 60%, e tessuto connettivo di zucchero, miele e albume d’uovo.

Il Torrone è un dolce antico, un pezzo della nostra comune identità.

I nostri ingredienti

tutti di alta qualità, rigorisamente naturali

Gli ingredienti sono accuratamente selezionati e in particolare le nostre mandorle provengono dalla Puglia.

Mandorle

Le nocciole tonde e gentili provengono dalle Langhe.

Nocciole

I pistacchi provengono in parte dalla Sicilia e in parte dall’Iran vengono miscelati per raggiungere un equilibrio ottimale di sapori.

Pistacchi

Il cioccolato della maggior parte delle coperture è fondente extra di altissima qualità.

Cioccolato

Il nostro miele è rigorosamente italiano.

Miele

i nostri Torroni

Scopri come realizziamo il nostro pregiato torrone.

Durata: 5 minuti

Riscaldata la torroniera a 96-98°C vi si versa la miscela di miele e sciroppo di glucosio, preparata 24 ore prima perché assuma la giusta consistenza. Poi si aggiunge lo zucchero semolato, altro componente fondamentale del tessuto connettivo del torrone. In questa fase la rotazione è lenta.

Fase 1Miele, glucosio e zucchero semolato nella caldaia riscaldata

Durata: 1 ora e 50 minuti

Si aumenta la velocità e s’incorpora l’albume fresco, in modo che le proteine di quest’ultimo si “srotolino” e incorporino ossigeno, poco a poco, fino all’acme della montatura. La velocità di rotazione poi va abbassata, altrimenti la pasta si smonterebbe. Il “quando” lo decidono la vista, il tatto e l’udito allenati di un maestro torronaio (il torrone “canta” quando è pronto).

Fase 2Aggiunta dell’albume non montato a neve e conseguente montatura

Durata: 2 ore

Abbassata la velocità, inizia la cottura. Dura a lungo, perché va eliminata tutta l’umidità. Noi lo facciamo col tempo e con la cottura (siamo sempre sui 98°C). Il torrone Supremo cuoce più rapidamente del friabile, perché al suo interno la percentuale di frutta secca è maggiore.

Fase 3Cottura a bagnomaria

Durata: 5 minuti

Da una parte si fa riscaldare la frutta secca perché vada incontro alla temperatura della pasta; dall’altra si profuma la pasta ormai cotta con gli oli essenziali adeguati. La frutta secca viene spolverizzata di bicarbonato di sodio per correggere l’acidità; così “mantiene la montatura”, dicevano i vecchi.

Fase 4Preriscaldamento della frutta secca precedentemente tostata

Durata: 5 minuti

Raggiunta la temperatura, la frutta secca viene versata nella pasta. Si mescola il tutto manualmente, con una pala di legno, finché l’insieme non è perfettamente amalgamato.

Fase 5Aggiunta della frutta secca

Durata: 5 minuti

La cotta viene estratta manualmente con una lunga pala di legno da parte dei torronai, che fanno a gara per estrarne l’intera quantità in due sole palate (da 25 kg l’una). Una vota sul tavolo, il torrone viene pezzato e pesato a seconda delle esigenze.

Fase 6Estrazione e posizionamento sul tavolo dell’intera cotta

Durata: 5/10 minuti

Il mattarello, a differenza di un laminatoio meccanico, non strappa il torrone. L’uomo può assecondare la natura del prodotto, perché lo “sente”. Il Supremo viene quindi portato allo spessore più sottile consentito dal diametro della frutta secca.

Fase 7Spianatura manuale col mattarello direttamente sui tavoli

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